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Lo sappiamo, dal 3 dicembre 2023, le reliquie di tre famiglie sante sono custodite dentro l’altare della nuova Chiesa del Santuario della Madonna della Sciara di Mompileri dedicata a San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria. Le reliquie appartengono ai santi Luigi e Azelia Martin con la figlia Teresina del Bambino Gesù, alla Beata Famiglia Ulma (genitori e sette figli martiri) ed ai BEATI LUIGI E MARIA BELTRAME QUATTROCCHI, prima coppia elevata agli onori degli altari in quanto tale.
La Madre Chiesa ha fissato la data della memoria liturgica di quest’ultima coppia al 25 NOVEMBRE, GIORNO DEL LORO MATRIMONIO. Da alcuni anni, provvidenzialmente, anche la società civile ha fissato una data nella quale si riflette per sconfiggere la violenza sulle donne. Così, in questo giorno la Chiesa può offrire al mondo una testimonianza meravigliosa di relazione tra uomo e donna che ha toccato l’apice della perfezione…non solo eliminazione del male.
Si invita il lettore di questo post a cercare (anche su internet), notizie biografiche sui due beati per scoprire quanto hanno da insegnare a noi oggi.
Qui ci si limita a riportare un brano di uno scritto redatto da Maria dopo la morte del marito Luigi “L’ORDITO E LA TRAMA”.
“Un passato che cominciò tra i venti e i ventiquattro anni della nostra esistenza – che dalla sua luce prevalentemente umana acquistò la propria luce soprannaturale, a poco a poco, dalla nascita dei figli – dalla dedizione a loro, completa, totale, da parte di entrambi – da una guida spirituale che trasfuse a poco a poco l’amore della conoscenza sempre più approfondita di Gesù – dal bisogno che ne derivò della formazione interiore. E tutto questo a poco a poco, ma da sempre, con continuo accrescimento di luce, che è calore – carità – vita. Tutto in comune, con scambio costante di valori effettivi ed affettivi, con un’unica vita di aspirazioni e di mete, con reciproco rispetto e con immenso amore. Con sapore di novità cara, in ogni momento di conversazione – di scambi di pensiero – di vicinanza. In quasi mezzo secolo di vita in comune, lo affermo dinanzi a Dio, mai un attimo di noia, di sazietà, di stanchezza. Vita terrena – vissuta nel perenne pensiero, ispirato da Dio stesso, di render felice la persona amata, per quanto dipende da sé. Di abbellire con la propria trama di delicatezza e di amore, l’ordito di una consistenza virile, meno fatta di minuzie, ma tutta compatta nella donazione di sé. Quanto ricambio, del resto, anche di sfumature, che pur avvincono il cuore della donna, ricambio crescente con gli anni, a misura che la trama è più sentita e compresa – filo per filo – per formare il tessuto meraviglioso che risulta dall’insieme dei due. Vita terrena – fatta di ansietà e di cure – di timori e di raccomandazioni – di tenerezze reciproche, che non sono sentimentalismi o romanticismi, bensì un mondo recinto che dalle abissali profondità e sconfinate estensioni, pur restando fra i due, sa irradiare di fuori amore e luce… Filo per filo; la trama in funzione dell’ordito; l’ordito ragione della trama – e come uno senza l’altra non riesce a formare il tessuto, così l’altra dal primo ha la forza e il sostegno. Così è il Matrimonio: così soltanto per poter ottenere un valido risultato che sia premio a se stesso e frutto di bene. Filo per filo, intrecciati in Dio uno con l’altra senza soluzione di continuo – mai – fino all’eternità.
La bellezza del canto degli uccelli, di un tramonto, di una vetta, di una marina, di una pittura, di un concerto, di un gesto di coraggio, di bontà – tutto sentito insieme, con un solo palpito, una sola vibrazione di godimento e di gioia, tutto questo, nel più alto senso è vivere. La virtù di una rinunzia, di un dolore, di una prova, accettati con amore – di un’ingiustizia subita, di una delusione provata; le lacrime del cuore per una sofferenza soprannaturale, sostenute in un unico sforzo simultaneo – come una offerta, un olocausto, è cemento di vitale elevazione – è luce di vita. La gioia del lavoro – della donazione di sé nell’apostolato, nel sacrificio – dell’affermazione dell’intelletto nelle scoperte nuove, nella luce del sapere, della conoscenza di Dio – della preghiera che è elevazione dell’anima a Dio, comunicata, assaporata insieme – è fusione completa di anime. Il desiderio di allietare, di sollevare, di contentare, – di far piacere con premura perenne di costante attenzione, di cure delicate, di divinazione dei desideri più silenziosi e inespressi… quando tutto questo non diluisca la vita interiore e la soprannaturalità dell’affetto, né la intensità della donazione a Dio – ma diventi quasi preghiera essa stessa nella devozione a una persona carissima e degna – che ti è sposo, padre, amico, figlio dolcissimo – è amore””.
Lunedì pomeriggio, nella casa di Maria Regina delle famiglie, con Luigi e Maria, pregheremo, intercederemo per tutte le relazioni d’amore, perché non diventino mai possesso dell’altro fino ad annientarlo ma dono, offerta…