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Un giorno di Grazia: La Dedicazione della nuova Chiesa del Santuario di Mompileri

Estensione della casa di Maria, auspicata dal card. Giuseppe Francica Nava il giorno 1 agosto 1923 nel decreto di erezione di Mompileri a primo Santuario della Chiesa catanese é la nuova chiesa dedicata ieri a “San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria” e quindi a tutti gli sposi, le famiglie, le persone che si scommettono nella relazione.
A 6 anni dalla Dedicazione del Santuario antico e del suo altare si é pensato di porre, come segno importante e memoriale di questo Giubileo, l’evento di ieri che sintetizza la lunga storia passata del Santuario e lo proietta nel futuro.
Fin dal momento in cui il Rettore a proposito al Vescovo Luigi di celebrare questo momento come uno degli eventi più forti dell’anno giubilare ancora in corso, egli ha fatto sua l’iniziativa incoraggiandola ed anche sostenendola.
Fin dal momento del suo arrivo, ieri mattina, la gioia del Vescovo era visibile nel suo volto e lelle parole piene di entusiasmo; ha voluto da subito costatare l’ottima riuscita dei vari elementi dell’arredo liturgico: altare, ambone, fonte battesimale, sede del presidente, acquasantiere, porta del tabernacolo (da lui donata), “Pileri” della Madonna, piedistallo del Cero pasquale. La celebrazione ha visto una partecipazione straripante del popolo di Dio, di pellegrini e parrocchiani, con una significativa rappresentanza di ragazzi della catechesi parrocchiale. A loro che sono il futuro la Chiesa di Catania consegna questo bene prezioso.
Fin dall’inizio é stato un momento di gioia, di lode al Signore e di trasporto emotivo di tutti, guidato in modo coinvolgente dai gruppetti di animazione liturgica del Santuario riuniti per l’occasione, con il servizio liturgico della Comunità Fraternità Nostra Signora della Sciara coordinato dal cerimoniere arcivescovile don Pasquale Munzone con il supporto del seminarista Emanuele… c’erano anche alcuni chierichetti. Al termine, in tutti, proprio in tutti abbiamo era palpabile la gioia spirituale per aver vissuto questo meraviglioso e indimenticabile momento; la diretta, che rimane disponibile sulla pagina facebook, permette di assaporarlo solo in parte.
Hanno Concelebrato i padri vescovi Salvatore Gristina (emerito di Catania) e Salvatore Pappalardo (nicolosita, emerito di Siracusa), don Paolo Riccioli, Vicario Foraneo, P. Andrea Lifrieri c.p. e il Rettore del Santuario.
Al termine della solenne Concelebrazione, nel suo intervento, don Alfio ha ringraziato tutti i presenti: l’Arcivescovo, i Vescovi e confratelli concelebranti, il vice sindaco Geom. Nunzio Coniglione e il comandante dei Vigili Urbani di Mascalucia, Orazio Vecchio, tutti i presenti ed in particolare i ragazzi presenti per il comportamento davvero apprezzabile in una celebrazione durata ben due ore.
Il pensiero é quindi andato a questi 70 anni trascorsi dall’inizio dei lavori per la chiesa nuova, poi interrotti e ripresi nel 2004 ed a coloro che hanno vissuto questa storia.
Sono stati ricordati don Filippo Consoli, don Giuseppe Padalino e il promotore della ripartenza, don Salvatore Incognito. É stato ricordato l’architetto della ripartenza del 2004, Giuseppe Marletta, con il signor Nino Pulvirenti e l’ingegnere Stancanelli che si presero cura di quella serie di interventi determinante. Saltando (ahimè per ragioni di tempo) diversi altri attori di questo percorso, il ringraziamento é stato rivolto all’architetto Carmela Conticello che ha curato il percorso di quest’ultima fase ad oggi. Sono state ringraziate le ditte che hanno realizzato le opere lapidee: “Fratelli Grasso” di Belpasso e “Regula Marmi” di Biancavilla, Rosanna di Guardo per “Marea di Grazia” l’opera d’arte che fa da sfondo al fonte battesimale. Il grazie anche alla ditta Gemmellaro restauri che ha curato alcuni elementi decorativi delle opere.
Al momento della Dedicazione dell’altare vi sono state inserite le reliquie delle tre famiglie sante: Martin (dalla Francia), Beltrame Quattrocchi (da Roma, Luigi é nato a Catania), Ulma (Polonia). Ad esprimere la dedica di questa chiesa alle famiglie sono stati curati altri aspetti:
1. La porta del tabernacolo riporta (per volontà del Vescovo Luigi) i simboli che compongono lo stemma araldico di Papa Francesco, il monogramma del nome di Gesù, la stella, simbolo di Maria e il fiore di Nardo simbolo di San Giuseppe.
2. Sei grandi teli pendono lungo la navata e riproducono gli sposi Giuseppe e Maria, Gioacchino e Anna, Aquila e Priscilla oltre alle tre famiglie di cui abbiamo inserito la reliquia sull’altare.
Riguardo al simbolismo riportato nei vari elementi dell’arredo liturgico speriamo di poter al più presto dedicare altri post al tema corredati di spiegazione e documentazione fotografica.
Don Alfio ha concluso il suo saluto con parole di meraviglia ispirate ad un versetto della genesi per il mistero e il carisma di questa terra di Maria: “Questo luogo incute rispetto…”.
Pace e gioia!
Turnista grato e commosso